Ma è la brughiera!
Quando il mattino seguente si svegliò Mary vide che nella sua stanza c'era una giovane cameriera inginocchiata davanti al camino. La bambina rimase per qualche istante a guardarla mentre toglieva la cenere prima di accendere il fuoco, poi cominciò a spostare lo sguardo tutt'intorno a sé.
Non aveva mai visto una stanza come quella e ne era più che mai incuriosita. alle pareti erano appesi degli arazzi che raffiguravano scene di caccia, con persone vestite fantasiosamente sotto gli alberi e, sullo sfondo, castelli e torri merlate. erano raffigurati soprattutto cacciatori, cavalli, cani e dame, e Mary ebbe l'impressione di trovarsi in mezzo a loro, tra gli alberi.
Guardando fuori attraverso la finestra, poté vedere un ampio pendio senza alberi, simile ad un immenso, malinconico mare scuro.
- Che cos'è quello? - chiese, indicando il grande pendio fuori della finestra.
Martha, così si chiamava la cameriera, che si era appena rialzata, guardò a sua volta fuori, indicando:
- Quella lì? Ma è la brughiera! - rispose poi con naturalezza, come se fosse la cosa più ovvia del mondo - Ti piace?
- No, la detesto.
- Perché non sei abituata a vederla. - replicò Martha, ritornando al camino - Ti sembra troppo grande a spoglia. Ma poi vedrai che ti piacerà.
- A te piace? - domandò Mary.
- Oh, sì. - rispose Martha, mentre puliva la graticola, - Sì, a me piace. Non la trovo per nulla spoglia. Nella brughiera ci sono molte piante che mandano un gradevole profumo. In primavera, poi, la brughiera diventa anche bella e in estate ancora di più, quando fioriscono la ginestra e l'erica. tutto allora sembra che profumi di miele e si respira tanta aria fresca! Il cielo sembra così alto, ed è così azzurro... Si sentono le api ronzare e le allodole cantare. Eh! Non vorrei per nessuna ragione vivere lontano dalla brughiera!
La bambina la ascoltava stupita. I domestici che in India aveva avuto intorno non erano come lei: semplicemente obbedivano e non avevano la presunzione di parlare ai loro padroni come se fossero alla pari.
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Dapprima non si interessò a quello che lei diceva, ma poi, piano piano, si sentì attratta dalla cordialità della ragazza.
- -Eh! Dovresti vederci tutti: - raccontò Martha - siamo dodici e mio padre guadagna soltanto sedici scellini alla settimana. Posso dirti che mia madre non ha altro per trarci su tutti. I miei fratellini si rotolano per la brughiera e lì giocano tutto il giorno. Mia madre dice che è l'aria della brughiera che li fa ingrassare: crede quasi che essi facciano scorpacciate di erba, proprio come dei cavallini selvatici| Il nostro Dickon, che ha dodici anni, ha un cavalluccio tutto per sé.
- Dove lo ha preso? - domandò Mary. - Lo ha trovato che era ancora piccolo, proprio nella brughiera. Cominciò a farselo amico dandogli qualcosa da mangiare, un po' di pane o dell'erbetta raccolta apposta per lui. Così il cavallino gli si è affezionato e lo ha seguito, lasciandosi persino montare da lui. Dickon è un bravo ragazzo e gli animali si affezionano facilmente a lui.
Mary non aveva mai posseduto un animale tutto per sé, ma aveva sempre pensato che le sarebbe piaciuto averne uno. Così lei, che prima non si era interessata ad alcuno fuorché a se stessa, cominciò a provare curiosità per questo Dickon: finalmente qualche sentimento nuovo!
(Da Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett)
La striscia di Zeb
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