lunedì 25 giugno 2012

Pagina letteraria - pagina 3


Finalmente nel giardino


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Il pettirosso volò sulla cima del muro e, come per farsi ben notare, cominciò a cantare una deliziosa melodia . . . Mary ebbe la sensazione che qualcosa di magico stesse per accadere.
 Un’improvvisa  raffica di vento scosse alcuni rami d’edera al punto da rivelare ciò che era celato dietro di essi, proprio qualche metro al di sotto della sommità del muro dove si era posato il pettirosso: la maniglia di una porta.
Mary si avventò sulla cortina di edera e freneticamente scostò foglie e rami. Il cuore le batteva forte, mentre il pettirosso cinguettava con un’insolita frenesia, inclinando continuamente la testolina come se fosse eccitato anche lui. Mary non poté,  infine, credere ai suoi occhi: la porta che aveva tanto cercato, adesso era di fronte a lei ed aspettava soltanto di essere aperta, ed il pettirosso le aveva fatto da guida!
La bambina prese la chiave e l’infilò nella serratura: dovette servirsi di entrambe le mani per girarla ed aprire lentamente la porta, quella porta che era rimasta chiusa per ben dieci anni.
Mary si voltò a controllare che nessuno la vedesse e, con un balzo, superò il varco della porta, ritrovandosi nel giardino che adesso per lei non sarebbe stato più segreto.

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Quel luogo aveva un aspetto intrigante e misterioso:  Mary non aveva mai visto nulla di simile. Il silenzio che vi regnava non le incuteva timore, piuttosto rasserenava il suo animo. Anche il pettirosso volato sul solito albero, non apriva becco per cinguettare, non muoveva zampa per  saltellare, ma fissava con gli occhietti neri e lucidi la ragazzina.
Che silenzio!-  esclamò Mary   
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Avanzò piano piano, contenta che l’erba alta e folta, simile ad uno spesso tappeto, rendesse più silenziosi i suoi passi.  .  .  .  .  .  .  .  .  .  .   dovette fermarsi  perché attratta da alcune minuscole  piantine che stavano crescendo in un’aiuola.
Si chinò fino a terra ed annusò una di quelle piantine.
-Che profumo! -  esclamò ad alta voce, piacevolmente colpita dall’odore della terra umida.  .   .   .   .   .   .   .  
Si accorse di altri germogli e se ne rallegrò.
-Evviva, il giardino è vivo! – gridò contenta   
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                                    ( Da  Il giardino segreto di Frances Hodgson  Burnett)




La striscia di Zeb

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