Finalmente
nel giardino
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Il
pettirosso volò sulla cima del muro e, come per farsi ben notare, cominciò a
cantare una deliziosa melodia . . . Mary ebbe la sensazione che qualcosa di
magico stesse per accadere.
Un’improvvisa
raffica di vento scosse alcuni rami d’edera al punto da rivelare ciò che
era celato dietro di essi, proprio qualche metro al di sotto della sommità del
muro dove si era posato il pettirosso: la maniglia di una porta.
Mary
si avventò sulla cortina di edera e freneticamente scostò foglie e rami. Il
cuore le batteva forte, mentre il pettirosso cinguettava con un’insolita
frenesia, inclinando continuamente la testolina come se fosse eccitato anche
lui. Mary non poté, infine, credere ai
suoi occhi: la porta che aveva tanto cercato, adesso era di fronte a lei ed
aspettava soltanto di essere aperta, ed il pettirosso le aveva fatto da guida!
La
bambina prese la chiave e l’infilò nella serratura: dovette servirsi di
entrambe le mani per girarla ed aprire lentamente la porta, quella porta che era
rimasta chiusa per ben dieci anni.
Mary
si voltò a controllare che nessuno la vedesse e, con un balzo, superò il varco
della porta, ritrovandosi nel giardino che adesso per lei non sarebbe stato più
segreto.
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Quel
luogo aveva un aspetto intrigante e misterioso:
Mary non aveva mai visto nulla di simile. Il silenzio che vi regnava non
le incuteva timore, piuttosto rasserenava il suo animo. Anche il pettirosso
volato sul solito albero, non apriva becco per cinguettare, non muoveva zampa
per saltellare, ma fissava con gli
occhietti neri e lucidi la ragazzina.
Che
silenzio!- esclamò Mary
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Avanzò
piano piano, contenta che l’erba alta e folta, simile ad uno spesso tappeto,
rendesse più silenziosi i suoi passi. . .
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. . dovette fermarsi perché attratta da alcune minuscole piantine che stavano crescendo in un’aiuola.
Si
chinò fino a terra ed annusò una di quelle piantine.
-Che
profumo! - esclamò ad alta voce,
piacevolmente colpita dall’odore della terra umida. .
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Si
accorse di altri germogli e se ne rallegrò.
-Evviva,
il giardino è vivo! – gridò contenta
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( Da Il giardino segreto di Frances Hodgson Burnett)
La striscia di Zeb